Ho conosciuto Chiara all’università, laurea magistrale in Pedagogia. Eravamo ad un corso che prevedeva delle simulazioni di casi, in cui lei si propose di partecipare. Perché Chiara è così: si mette sempre gioco, non si tira mai indietro ed é davvero sul pezzo, immergendosene totalmente. È sicura ma è soprattutto capace di dare sicurezza, anche se non ostenta nessuna delle sue capacità, ha stoffa da vendere ed è propria della sua intelligenza la capacità di mettersi costantemente in discussione, analizzando e analizzandosi brillantemente. Mi piacque subito, quei feeling immediati che senti come legami arcaici, ma fu in seguito che scoprii la sua vena artistica che nulla c’entra eppure tutto e che lei ha sapientemente unito alla passione per i bambini. Quando rimasi incinta realizzare la cameretta di mio figlio fu parte del pensarlo, aspettarlo, immaginarlo e immaginarci insieme a lui. Le idee erano tante ma solo nel confrontarmi con lei scoprii come era semplice realizzarle, avendo la possibilità di parlarne con chi davvero sapeva ascoltare e tradurre in opera. Fu semplice e immediato come la nostra amicizia. Poco prima dello scadere del termine, Chiara venne a casa nostra e trasformò le mie ansie del ‘concretamente come facciamo, verrà bene, i colori scelti stanno bene, il nido sarà tutto pronto in tempo per accogliere il nostro cucciolo’ in rilassanti chiacchiere, disegno e pittura. Con la bolla in mano, i pennelli e i barattoli di tempera, avevo l’impressione che qualunque mio desiderio potesse realizzarlo, comprendendo la mia mano al suo interno, così che ci fosse la sua professionalità ma anche il tocco meno saggio ma amorevole di una me prossimamente mamma. Alla fine dei due giorni di lavoro la camera era quella che le mie notte avevano sognato e ancora oggi, dopo due anni, ogni volta che ci entro sento il calore di un sogno che è stato realizzato. Grazie da Alice, Marcello e, soprattutto, dal piccolo Jacopo che sta crescendo fino a toccare le stelle e ritorno.